Test nasali, a scuola arrivano anche le forze dell'ordine.
08.04.2021 - altoadige.it
I sindacati: “Docenti tra l’incudine e il martello”
Tra l’incudine e il martello. Così si sentono i docenti altoatesini in una giornata molto complicata dove ci sono stati i primi bambini esclusi da scuola perché non autorizzati dai genitori a fare il test nasale. A sottolinearlo è il sindacato della Uil Scuola con il suo segretario regionale Marco Pugliese. “La politica ha alzato una bufera estremamente deleteria attorno alla scuola. La tensione questa mattina negli istituti è stata alta sfociando in tanti episodi controversi. D’altronde è facile capire come i docenti siano disorientati in questa situazione stucchevole”.
E allora cerchiami di spiegarla, questa situazione. “In caso di alunni con i genitori che rifiutano il test nasale gli insegnanti si trovano al cospetto di un dilemma. Rispondendo all’ordinanza provinciale devono rimandare gli alunni a casa per la didattica alternativa a distanza (passaggio comunque emotivamente doloroso) ma le famiglie possono impuntarsi chiedendo di far valere il decreto legge. A quel punto si arriva a chiamare le forze dell’ordine come accaduto in diverse scuole perché i docenti, giustamente, non sono la Corte Costituzionale. Un empasse incredibile mentre la scuola avrebbe bisogno di altre discussioni”.
L’amarezza del sindacato, quindi, si concentra su un ordine di priorità sovvertito da una politica intestardita. “La nostra scuola dovrebbe occuparsi di problemi strutturali rilevanti, non di test nasali all’ingresso degli istituti. I temi veramente seri dovrebbero essere la diminuzione degli alunni per classe o il bonus da 500 euro per la formazione dei docenti. Aspetti che stanno alla base della qualità didattica e dei percorsi che offriamo ai nostri giovani. Chi sposta l’attenzione su polemiche e bracci di ferro incomprensibili è responsabile di non concentrarsi sulla bontà del servizio per il nostro futuro. Obiettivo che ogni amministratore dovrebbe considerare primario”. conitnua