Dubbi su Big Pharma
il Giornale, 21.03.2021, Alessandra Benignetti
Nel 2021 il budget annuale dell’Ema, l’agenzia europea per i medicinali sarà di 385,9 milioni di euro. Il 14 per cento dei fondi arriverà dall’Unione europea, mentre la restante parte, l’86 per cento, circa 330 milioni, da tasse e oneri pagate dalle stesse società private coinvolte nelle procedure di farmacovigilanza.
L’agenzia, infatti, richiede il pagamento di una tassa per esaminare le richieste di chi vuole immettere un farmaco nel mercato, per fornire pareri scientifici, effettuare ispezioni o definire il limite massimo di residui. A formare il budget del 2021, quindi, ci sono probabilmente anche i soldi versati dalle case farmaceutiche per le procedure di approvazione dei vaccini anti-Covid.
E così qualcuno si domanda come sia possibile assicurare l’indipendenza dell’organismo che si occupa del monitoraggio e dell’approvazione dei medicinali distribuiti negli Stati dell’Unione. La questione è stata posta in un’interrogazione alla Commissione Ue da Vincenzo Sofo, europarlamentare del gruppo Conservatori e Riformisti, guidato da Giorgia Meloni.
"Tale situazione – si legge nell’interpellanza - rischia di causare un intreccio di interessi tra ‘controllato’ e ‘controllante’ che potrebbe consentire alle società farmaceutiche di esercitare una forte azione di influenza nei confronti delle decisioni di Ema". Il riferimento è al caso che da giorni è sulla bocca di tutti, quello della recente analisi effettuata sul vaccino anti-Covid prodotto da Astrazeneca, dopo la sospensione da parte di diversi Paesi europei, come Italia, Germania, Francia e Spagna, per alcune morti sospette causate da trombosi ed embolie.
"Per questo – spiega Sofo – ho chiesto informazioni circa un potenziale conflitto di interessi tra Ema e le Big Pharma che rischierebbe di gettare ombra sulle valutazioni dell’agenzia europea del farmaco, ad esempio sui vaccini utilizzati per le campagne vaccinali in Europa".
Ma come funziona il finanziamento dell’agenzia e come si fa ad assicurare l’indipendenza delle valutazioni? "È giusto porsi il problema, ma il meccanismo con cui arrivano i finanziamenti è molto chiaro ed è lo stesso sistema di funzionamento dell’Ema ad assicurarne l’indipendenza", spiega al Giornale.it Guido Rasi, professore di Microbiologia clinica all’Università di Tor Vergata, che per quasi dieci anni, dal 2011 al 2020 è stato al timone della stessa agenzia.
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