AstraZeneca, zero anticorpi dopo 22 giorni dal vaccino
Byoblu, Francesco Capo 22.03.2021
“A distanza di ventidue giorni dalla somministrazione del vaccino Astrazeneca gli anticorpi risultano ancora a zero”. A fare questa dichiarazione è stato il dottor Antonio Marfella, dirigente responsabile dell’Istituto Nazionale Tumori della Fondazione Pascale di Napoli, durante la trasmissione Caleidoscopio su ribelli.tv.
Le analisi prima della somministrazione del vaccino
Marfella racconta che una sua parente ha fatto il vaccino Astrazeneca il 22 febbraio. Prima della somministrazione, tramite l’Istituto del Pascale, il dottore aveva fatto fare alla donna le analisi di ricerca degli anticorpi e quelle per rivelare eventuali infiammazioni. Gli anticorpi erano assenti, il che significa che la donna non aveva verosimilmente contratto il virus, e le analisi rivelavano che non aveva fenomeni infiammatori in atto.
Effetti avversi e nessuna produzione di anticorpi
Pochi giorni dopo l’inoculazione del vaccino la donna avverte i primi effetti avversi: “febbre alta per un paio di giorni”, poi scomparsa, salvo ricomparire qualche giorno dopo” precisa il dottore.
Il giornalista incalza e gli chiede: “Ha avuto il Covid?”. Il dubbio è condiviso dal dottor Marfella che prosegue nel racconto: “Ha manifestato spossatezza in maniera violenta, febbre intermittente a distanza di settimane che è receduta solo con terapia antibiotica”.
“A ventidue giorni dal vaccino, abbiamo rifatto le analisi: gli anticorpi risultano zero, mentre i parametri dell’infiammazione sono tutti elevati. La produzione di anticorpi specifici ancora non c’è stata”.
Diversamente il dottore precisa che lui, in quanto sanitario e soggetto fragile è stato sottoposto al vaccino Pfizer e ha avuto l’attesa produzione di anticorpi, pur avendo sofferto comunque di effetti collaterali.
Su che basi viene escluso il nesso di causalità?
Il dottor Marfella racconta anche che la procedura per la segnalazione degli eventi avversi è estremamente complessa e non specifica. Tanto è vero che pochissimi la fanno. “Sui molti insegnanti che hanno avuto effetti collaterali, sono noi abbiamo fatto la segnalazione”.
Marfella si chiede anche quali siano i parametri per escludere o accertare il nesso di causalità tra la morte e la somministrazione del siero. Anche su questo punto c’è molta incertezza e le risposte tardano ad arrivare dalle istituzioni.